Il centrodestra e la classe dirigente

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"A questo punto la domanda sorge spontanea", il buon Antonio Lubrano direbbe così! Ma il centrodestra in Irpinia e in Campania esiste o no?

Chi scrive appartiene ad un direttivo provinciale di un partito che tutti i sondaggi dicono sia il primo. Un direttivo che dal 20 aprile del 2021 almeno sulla carta è attivo, ma di fatto non è mai partito. Dopo le regionali nonostante la sconfitta, c'era entusiasmo grazie allo stare insieme di nuovo ad una comunità che si ritrovava insieme, noi del mandamento baianese avevamo espresso una buona candidatura, poi quando un partito è commissariato capita di perdersi in chiacchiere inutili, in discussioni, in divisioni che poi non portano a nulla anzi in molti casi alla fine.
Come mio solito ci ho provato e ci proverò, ci ho provato con qualche iniziativa partendo dalla mia Sperone, poi un po' la pandemia, un po' alcune cose che non sto qui a ribadire mi hanno frenato. Ci riproverò a far ripartire qualcosa che non è partito, a far politica partendo dai territori, dall'ascoltare la gente, dai convegni, dalle manifestazioni, dalla discussione che deve portare a riflessioni e azioni serie. Il problema che ha il mio partito è lo stesso che hanno gli altri partiti "conservatori": nella Lega dopo Sabino Morano il nulla, in Forza Italia dopo Cosimo Sibilia, con tutto il rispetto, poco o nulla.

Apprezzo il tentativo dei vari nuovi berlusconiani irpini di ricostruire un'area, un partito, ma ciò che stento a comprendere è l'appoggio a Buonopane in provincia. Non si può appoggiare un presidente del Pd, non si può far ripartire una coalizione appoggiando in pratica De Luca, perché in provincia, come in regione, li terrà fuori da qualsiasi decisione che riguardi i territori.

Credo però che attraverso Primavera Meridionale si possa creare un'officina delle idee che possa contribuire a ricostruire qualcosa che è maggioranza nel Paese, che merita di essere rappresentato degnamente in Irpinia e in Campania, perché è la gente, è il popolo che lo chiede.
Bisogna poter ripartire innanzitutto dai congressi, dalla democrazia interna, da chi conosce i territori, da chi può avvicinare cittadini ed amministratori validi, che sicuramente ci sono, tirandoli fuori dal limbo dei civismo.
Bisogna ripartire dall'unione d'intenti eliminando i personalismi, perché gli spazi ci sono e insieme si può crescere, altrimenti iniziamo già a trovare chi si dovrà sacrificare al posto di Caldoro, il quale è stato un buon amministratore ma secondo il mio punto di vista un pessimo oppositore di De Luca e mi fermo qui...

Spero che quanto prima si possano fare i congressi, che si possa dar vita ad un tavolo degli stati generali a livello regionale e provinciale di tutti i partiti del centrodestra. Spero che quelli più attivi e validi come Severino Nappi, Paolo Russo, Edmondo Cirielli e, perché no, coinvolgendo anche il ministro del sud Mara Carfagana, possano comprendere che così non si può andare più avanti.
Il rammarico più grande è non provarci, abbiamo tutte le carte in regole per farlo, il materiale umano non manca, ci sono, come detto, persone perbene, amministratori seri e capaci che devono essere messi in primo piano. Perché di classe dirigente si può risorgere o morire.